L’opera progettata appositamente da Federico Gori per la sala di Cascina Terrarossa all’interno della Fattoria di Celle fa parte della serie in progress Estinti. Il lavoro è composto da elementi in rame sui quali sono riportate, tramite incisioni e ossidazioni naturali, le impronte di 6 piante diverse che condividono però tutte lo stesso destino, non esistono più in natura. Nel caso specifico di quest’opera si tratta delle piante Cooksonia (conosciuta per essere stata la prima pianta ad apparire sul pianeta), Psilophyton, Zamites, Schizostachys Pinnata, Sphenophyllum, Anomozamites.
Per la realizzazione delle impronte l’artista si è rifatto ai pochi reperti archeologici che si hanno di questi vegetali, presenti in vita sulla terra in tempi diversi. Le impronte delle piante sono state trasformate in pattern ripetibili, ma benché sia riportata sempre la stessa grafica, ogni elemento in rame appare diverso dagli altri; infatti, grazie alla tecnica utilizzata, le ossidazioni in atto rendono i singoli pezzi unici come i viventi da cui originano. Inoltre il rame tende per sua natura a mutare nel tempo, a reagire agli accadimenti e a ciò che lo circonda, rivelando perciò ulteriormente questa unicità.
È presente un tempo interno sia nell’opera sia nel materiale che la compone. I singoli elementi si comportano come organismi viventi, si muovono nello spazio e nel tempo cambiando pelle e trasformandosi rivelano tutto il loro dinamismo.
L’opera è posizionata nello spazio ad occupare tre pareti della sala. Origine del lavoro è la finestra, che è leggermente decentrata rispetto alla parete su cui si staglia: da qui si irradiano due figure simmetriche, che richiamano alla mente delle grandi ali aperte tese ad accogliere il visitatore.
Estinti (Il gelo e la luce), 2022, incisioni e ossidazioni naturali su rame, dimensioni ambientali, cm 32,5 x 32,5 cad.